L'Italia è uno dei paesi europei più ricchi di biodiversità, sia animale che vegetale.

L'Italia è uno dei paesi europei più ricchi di biodiversità, sia animale che vegetale, con un popolamento ricchissimo di forme endemiche.

L'Italia, ad esempio, è lo stato d'Europa che conta il maggior numero di specie di piante con semi.

Questa ricchezza di specie ha più di una causa: in primo luogo, durante le glaciazioni pleistoceniche il territorio italiano rimase in gran parte sgombro di ghiacci, il che permise alla fauna e alla flora di sopravvivere, cosa che nelle zone centrosettentrionali del continente non avvenne, viceversa il ritiro dei grandi ghiacciai ha lasciato in alcune località montane una fauna relitta glaciale.
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L'Italia è uno dei paesi europei più ricchi di biodiversità.

Inoltre, il territorio italiano si estende su circa 10° di latitudine, dunque, pur restando nell'ambito di climi temperati privi di estremi di caldo, di freddo o di aridità.
Leggi anche: la flora alpina presenta un territorio ricco di boschi di conifere.
La differenza climatica fra il nord e il sud del paese non è affatto trascurabile, andando dai climi nivali delle vette alpine, al clima temperato fresco semicontinentale della pianura Padana, a quello mediterraneo delle coste centromeridionali e delle isole.
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Eterogeneità ambientale.


Un'ultima spiegazione del perché l'Italia ha un popolamento così diversificato risiede nell'eterogeneità ambientale prodotta dalla natura prevalentemente collinare e montuosa del territorio, che ha provocato un proliferare di nicchie ecologiche, vicine nello spazio ma molto diversificate.
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Aree protette.


In Italia esistono 871 aree protette per un totale di circa 3.163.590 ettari sulla terraferma e 2.853.033 ettari in mare, con uno sviluppo complessivo di circa 658 chilometri di costa.


I Parchi nazionali sono 24 e coprono 1.465.681 ettari di terraferma e 71.812 in mare. 
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Una flora estremamente diversificata.

L'Italia, come già detto, ha una flora estremamente diversificata, tanto da essere la più ricca di specie dell'intera Europa.



Le principali formazioni vegetali naturali sono di tipo boschivo, spesso però variamente degradate dall'intervento umano come la ceduazione o il disboscamento oppure sfruttate per la selvicoltura intensiva.

La fauna offre una notevole biodiversità.

Anche per quanto riguarda la fauna l'Italia può contare su una notevole biodiversità, seppur con un tasso di endemismo inferiore a quello delle piante.

Tra gli invertebrati si contano numerosissime specie endemiche, sia in ambienti circoscritti (laghi, grotte, ecc.) (che in genere sono endemismi puntiformi) che in luoghi più aperti. Si può dire che non esista un sistema montuoso, specie se isolato da altri, che non abbia la sua o le sue specie endemiche.
Zone ricchissime di specie endemiche sono soprattutto le alte montagne isolate tra rilievi di minore altitudine come varie zone alpine, le Alpi Apuane, l'Appennino centrale, il Gargano e i rilievi calabresi, sardi e siciliani (soprattutto le pendici dell'Etna ad alta quota).

Alcune specie hanno un areale molto ridotto (endemismo puntiforme), un classico esempio è la primula di Capo Palinuro dalla bellissima fioritura, che cresce sulle falesie dell'omonima località campana, di Costa degli Infreschi e in poche altre isolate stazioni lucane o calabreL'Italia è una delle nazioni europee più ricche di specie animali e vegetali.
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Il mare è un bene prezioso.


Il mare è un bene prezioso, uno scrigno di biodiversità dal valore inestimabile; per poterlo difendere nel miglior modo possibile bisogna imparare a conoscerlo.
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Proprio a questi due obiettivi è dedicata la sezione seguente: tante informazioni sul Mediterraneo, ma anche i sistemi di monitoraggio e gli strumenti più moderni ed efficaci per la lotta all'inquinamento.
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Minacce alla biodiversità.

L'Italia, come abbiamo avuto modo di dire in più occasioni, ha un'enorme ricchezza in biodiversità che però è messa in grave pericolo da alcuni fattori come l'elevato valore della densità di popolazione, l'estesa urbanizzazione del territorio, l'intenso disboscamento delle aree più fertili e, non ultimi, la presenza di comportamenti criminali (incendi, abusivismo edilizio, bracconaggio, ecc.).

Attualmente il problema più grave è costituito dalla perdita di habitat, dovuto soprattutto all'espansione urbanistica e infrastrutturale, che colpisce selettivamente alcuni ambienti, come le zone costiere a macchia mediterranea, tipicamente site in luoghi di elevato valore turistico e edilizio, o le zone di dune costiere, molto spesso rase al suolo per costruirvi stabilimenti balneari.

Espansioni urbanistiche non spesso tutelate.

Anche le zone periurbane, ovunque siano situate, ovviamente sono a imminente rischio di essere ricoperte da espansioni urbanistiche e per questo sono spesso tutelate. Naturalmente quando l'urbanizzazione di un'area è abusiva (fenomeno tutt'altro che infrequente, soprattutto in passato) il tutto è molto più pericoloso sia per l'ambiente che per gli occupanti delle case.

Al contrario delle aree a macchia mediterranea le zone boschive montane e di alta collina mostrano un notevole incremento della superficie forestale, dovuta essenzialmente al progressivo abbandono dell'agricoltura di montagna, non più competitiva per gli standard produttivi attuali.



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